Nicoletta Trasi ha svolto con continuità dal 1992 al 2019 attività didattica nel campo della Progettazione architettonica e urbana, in diverse Facoltà italiane di Architettura (Pescara, Roma Tre, Roma Sapienza) e di Ingegneria (Cosenza) come assegnataria di contratti per Corsi e Moduli, nonché in diverse Facoltà di Architettura straniere, principalmente nelle Ecoles d’Architecture francesi, dove ha svolto brevi moduli didattici all’interno di periodi di teaching mobility Erasmus.
Dal 2000 al 2008 N.Trasi ha svolto attività didattica dapprima come assegnataria di Moduli didattici all’interno di Corsi di altri docenti, poi come assegnataria di Corsi autonomi per lo più al primo secondo e terzo anno. Contemporaneamente (2000-2008) ha svolto attività di assistente all’interno del Laboratorio di Sintesi Finale di Progettazione del prof. Pazzaglini sul progetto di riqualificazione urbana di Via Tiburtina a San Lorenzo: un nuovo paesaggio urbano come sistema integrato di verde, residenze e servizi), svolgendo attività di seminario, di esami e facendo lezioni.
Dal 2008, con la presa di servizio come Ricercatore presso la Facoltà di Architettura di Roma Sapienza, N.Trasi ha insegnato ed insegna tuttora nel CdL magistrale a ciclo unico ed è titolare del Laboratorio di Progettazione 1 da oltre 10 anni.
Il rigore metodologico che N.Trasi ha sempre applicato nella sua attività didattica risiede nella chiarezza del Programma didattico offerto agli studenti; nel caso del primo anno il programma è impostato secondo consegne intermedie obbligatorie che portano lo studente gradualmente a terminare il progetto per l’appello estivo: queste consegne- in genere tre nell’arco del Laboratorio- sono come dei piccoli esami intermedi con una Giuria composta dal corpo docente e quasi sempre da un professore straniero che N.Trasi invita grazie ai suoi agreement erasmus. Questo Jury diventa per lo studente un momento molto importante in cui si misura anche con uno ‘sguardo esterno’. Viene dato un voto che fa poi media per il voto finale.
La finalità del Laboratorio è condurre gli studenti alla concezione e redazione di un progetto architettonico completo. La consapevolezza della varietà e complessità, dei processi che conducono alla definizione del progetto, (in particolare rapporto col luogo e rapporto forma-funzione), ha in questa prova compositiva una grande importanza. Nel progetto richiesto allo studente sono presenti tre livelli di riflessione: l’organismo architettonico, il paesaggio, il risparmio energetico. Numerose lezioni fatte da N.Trasi e anche da invitati esterni offrono allo studente gli strumenti concettuali e pratici per iniziare a progettare. Le Tavole, i plastici, il taccuino che è il loro ‘compagno di viaggio’, due testi obbligatori sono gli ingredienti per poter fare l’esame.
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Nel testo “Introduzione al progetto di architettura. Didattica e Ricerca” (N.Trasi 2012) si offre agli studenti un quadro teorico, nella prima parte, sul significato del progettare come azione che necessariamente deve prendere in esame la complessità dei processi che conducono ala definizione del progetto ed in particolare il rapporto col luogo ed il rapporto forma-funzione, nella convizione che non esiste un progetto ‘semplice’ e che dunque fin dal primo anno gli studenti devono entrare in contatto con la complessità e con la responsabilità dell’atto progettuale. Gli studenti devono capire che ci deve essere un metodo nella paziente ricerca formale perseguita dall’architetto e che ogni segno messo sul foglio deve nascere da ragioni profonde: l’architettura è l’involucro destinato ad accogliere il teatro della vita, e dunque occorre trovare nella natura dell’uomo e del suo universo una ragione necessaria dell’architettura e della sua bellezza.