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laboratorio di progettazione architettonica 1

Negli anni 2010, 2011, 2012 il Laboratorio di Progettazione 1 ha proposto il tema della casa con Atelier d’artista sul Lungomare di Fregene, avvalendosi dei Moduli di Caratteri Distributivi degli edifici (svolti dall’arch. F. Mangione e in seguito dall’arch. Loris Rossi) e di Tecniche della Rappresentazione Digitale (svolti dal prof. A.Ippolito e dal’arch Micucci). Inoltre le 3 consegne intermedie si avvalevano sempre di professori stranieri inviati da N.Trasi.
Negli anni 2017 e 2018 il Laboratorio (dopo una parentesi di 4 anni 2013-2016 con un cambio di tema, una palazzina residenziale a Ostia) ripropone il tema della casa e atelier d’artista sempre a Fregene.
Il Laboratorio ha sempre partecipato alla Giornata Porte Aperte prevista ogni anno in Facoltà.


Nei 9 anni di didattica del Laboratorio di Progettazione 1, i collaboratori sono stati :
Maria Luigia Micalella, Pasquale Vazzano, Emanuela Romiti, Lara Turchini, Fabio De Rosa, Gianluca Petroselli, Alessia Guerrieri, Alberto Maiozzi, Luca Maricchiolo, Francesco Fattori, Teodora M. M.Piccinno, Domenico Bautista, Andrea Valeriani.
I docenti : Flavio Mangione, Alfonso Ippolito, Loris Rossi, Alessandro Micucci. E il visiting professor:
Mauro Nogueira nel 2018.
I professori invitati per i Jury: Catherine Zaharia (Paris), Donato Severo (Paris), Milena Metalkova (Sofia), Fabienne Bulle (Paris), Aldo Turchetti (Paris).


PROGRAMMA (programma-tipo anno 2010)
Tema: CASA-ATELIER D’ARTISTA A FREGENE
Finalità del Laboratorio è stata quella di condurre gli studenti alla concezione e redazione di un progetto architettonico completo in cui vari aspetti dovevano essere progettati.
Tema del progetto è stato un piccolo organismo architettonico isolato nel paesaggio: una casa unifamiliare per uno scultore dotata di un atelier di scultura, di una serra bioclimatica,e di un giardino. Il contesto scelto è stato il lungomare di Fregene. I parametri dimensionali (lotto, superfici degli ambienti, altezze ecc..) sono stati dati dal Corso. Particolare attenzione è stata posta alle scelte spaziali legate al fruitore della casa (uno scultore che realizza grandi sculture) ed anche al paesaggio (la vista del mare di fronte, la pineta alle spalle ecc…). Anche il lotto doveva essere progettato come ‘spazio aperto’, come ‘prolungamento’ della casa. La consapevolezza della varietà e complessità dei processi che conducono alla definizione del progetto, (in particolare rapporto col luogo e rapporto forma-funzione), ha avuto in questa prova compositiva una grande importanza. In tal senso il progetto è stato inteso come applicazione pratica e verifica individuale di una serie di riflessioni a carattere teorico. Nella convinzione che teoria e pratica non siano, nel progetto architettonico, due elementi scindibili, la sottoscritta ha organizzato il Laboratorio con numerose lezioni ex cathedra fatte dal corpo docente, con esercitazioni fatte all’interno dei Moduli e con tirocinio progettuale in aula, il tutto svolto in parallelo.
Le lezioni del Modulo di Caratteri distributivi degli Edifici sono state incentrate sullo studio degli aspetti organizzativi dell’organismo architettonico, intesi sia in termini di funzionalità che di spazialità, con esempi Moderni e Contemporanei messi a raffronto. Sono state svolte esercitazioni in aula sui temi man mano affrontati con verifiche ed esoneri intermedi.
Il Modulo di Tecniche di Rappresentazione si è articolato in due parti, una teorica ed una pratica, con l’obiettivo di condurre lo studente ad una corretta lettura della rappresentazione grafica dell’architettura.
Nella parte pratico-applicativa del modulo si sono previste alcune esercitazioni di disegno a mano libera, in bianco e nero e attraverso l’uso del colore.
Il tirocinio progettuale in aula è consistito nell’Attività di laboratorio ovvero nel portare avanti il progetto Università degli Studi di Roma ‘Sapienza’ - Facoltà di Architettura (individuale e non di gruppo) della casa unifamiliare, seguiti dal corpo docente con revisioni bisettimanali.
Gli studenti sono stati divisi in 3 seminari seguiti dalla sottoscritta e dall’ausilio del Tutor arch. L.Rossi e da alcuni assistenti volontari. Visti i tempi stretti di un semestre (in effetti poco piu di tre mesi) Nicoletta Trasi ha previsto tre esoneri durante il Laboratorio, utile strumento di verifica del lavoro man mano svolto dali studenti, sia sul progetto sia sulle letture dei testi consigliati in bibliografia. In tal modo il 90% degli studenti iscritti (circa 50) ha svolto l’esame agli appelli estivi subito dopo la fine del Corso.
L’esame si è svolto tramite una esposizione critica del progetto nelle Tavole, nel Plastico e nel Taccuino, e tramite un colloquio sui temi trattati nel corso delle lezioni nonché sui 2 testi scelti in bibliografia.
Valorizzazione dei risultati: i migliori risultati sono stati esposti nel Video di Facoltà (filmato realizzato a cura di N.Trasi e L.Rossi tutor del Laboratorio). Inoltre è stato pubblicato, con Kappa Edizioni, un libro che raccoglie tutti i migliori progetti del presente laboratorio.

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PROGRAMMA
Tema: EDIFICIO RESIDENZIALE PLURIFAMILIARE SUL LUNGOMARE DI OSTIA
Negli anni 2013, 2014, 2015 e 2016 il tema proposto dal Laboratorio 1 è un edificio plurifamiliare sul un piccolo organismo architettonico inserito nel paesaggio del lungomare di Ostia: un organismo plurifamiliare di fronte al mare. Si espone a seguire un programma-tipo.


Tre livelli di riflessione: l’organismo architettonico, il paesaggio, il risparmio energetico.
1) L’organismo architettonico
La casa plurifamiliare da progettare sarà distribuita su tre piani (piano terra + 2) ed avrà copertura piana. Essa sarà composta da due alloggi duplex (ovvero a due livelli) da mq. 90 ciascuno (per famiglia di 4 persone) e da due alloggi simplex (ovvero a un livello) da mq. 50 ciascuno (per 2 persone).
La palazzina sarà costituita da tre volumi adiacenti: un volume sarà quello contenente il corpo scala e ascensore, nonché gli spazi comuni destinati agli utenti e sarà l’ “elemento bioclimatico” del progetto ed esso sarà posto “tra” gli altri due volumi.
Gli altri due volumi conterranno i due simplex e i due duplex aggregati secondo varie possibilità.
Nella prima fase progettuale sarà molto importante lavorare contemporaneamente con le piante e le sezioni (attraverso il disegno bidimensionale) e con i volumi (attraverso plastichetti di studio in cartoncino fatti man mano che il progetto si evolve) per verificare il progetto nello spazio.
La palazzina avrà il suo fronte principale sul lungomare, così come il tessuto edilizio adiacente.
2) Il paesaggio
Il lotto scelto si trova sul Lungomare di Ostia all’interno di un’area trapezoidale tra Via delle Isole Sanguinarie e via San Fiorenzo. Tale area contiene vari edifici e un solo lotto ancora libero, che è quello scelto da noi.
Si tratta di un lotto rettangolare con il lato lungo, sulla S.S. 601, di circa 58 m e i due lati corti di circa 28 m. Sulla destra e sulla sinistra del nostro lotto, sono presenti due importanti palazzine di Adalberto Libera (in azzurro), magnifici esempi del Razionalismo italiano.
La superficie totale del lotto da progettare (in rosso) è di circa 1600 mq e il terreno è pianeggiante.
Per il posizionamento della nuova palazzina, occorrerà prendere in considerazione l’orientamento del sole naturalmente, ma anche rispettare i distacchi tra il nuovo volume progettato e le strade esistenti e gli edifici esistenti. L’accesso carrabile sarà largo minimo m 3,50; l’accesso pedonale sarà largo minimo m 1,50.
Andrà progettato lo ‘spazio aperto’ attorno alla palazzina, con materiali vegetali e minerali e andrà progettata anche la recinzione del lotto; l’area libera attorno al nuovo edificio sarà la pertinenza dei 4 alloggi che quindi dovranno avere libero accesso a tali spazi. L’entrata pedonale al lotto e alla palazzina sarà sul Lungomare, mentre l’accesso carrabile sarà posizionato sulla strada laterale di destra, che è anche l’unico accesso carrabile agli edifici retrostanti.
Particolare attenzione andrà posta al paesaggio: la vista del mare di fronte, la vegetazione tipica di Ostia, nonché i “materiali” minerali tipici delle architetture antiche e moderne di Ostia, ecc… tutti elementi che si ritroveranno, in qualche modo, nel progetto del giardino “vegetale e minerale” da realizzare attorno all’edificio. Questo micro-paesaggio dovrà essere in stretta relazione con la maglia formale dell’organismo architettonico.
3) Il risparmio energetico
Questa palazzina sarà dotata di un sistema passivo ovvero di una “serra bioclimatica” che sarà il volume posto al centro tra i due volumi residenziali, realizzata in aderenza ai volumi da riscaldare e che, come già detto, conterrà il corpo scala e l’ascensore nonché eventuali spazi comuni. Il volume della serra bioclimatica
deve essere almeno 15% del volume adiacente che va a scaldare o a raffreddare. Nel Lazio si può arrivare fino al 30% (LEGGE REGIONALE 13 agosto 2011, n. 10). Il volume serra deve avere tre lati vetrati. Essa deve essere esposta verso sud.
La consapevolezza della varietà e complessità dei processi che conducono alla definizione del progetto, in particolare il rapporto col luogo e il rapporto forma-funzione, avrà in questa prova compositiva una grande importanza.
In tal senso il progetto sarà inteso come applicazione pratica e verifica individuale di una serie di riflessioni a carattere teorico.
Nella convinzione che teoria e pratica non siano, nel progetto architettonico, due elementi scindibili, le LEZIONI EX CATHEDRA fatte dal corpo docente e da “ospiti” invitati, e il TIROCINIO PROGETTUALE IN AULA procederanno in parallelo.

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